lunedì 20 giugno 2016

"L'ultimo Natale che passeremo in due"

Ho scoperto di aspettare mio figlio Raffaele il 19 dicembre di due anni fa. Era  un giovedì pomeriggio e mancavano pochi giorni al Natale, io ero sola in casa perché mio marito era fuori per lavoro e sarebbe rientrato la sera dopo tre giorni di assenza.
Qualcosa farneticava nella mia testa, a differenza degli altri mesi in cui il ciclo era arrivato puntuale come un orologio svizzero, quel mese ancora nulla!
Così chiamai mio fratello e gli chiesi di accompagnarmi a comprare un test di gravidanza, siamo stati da sempre molto complici. E mentre io ero chiusa in bagno lui era fuori ad aspettarmi... Uscì  la prima linea e subito dopo anche la seconda ... Ero incinta!
Le mani mi tremavano, non riuscivo a credere ai miei occhi nonostante me lo aspettassi, ma realizzare in quel momento è difficilissimo.
Uscii dal bagno e andai  incontro a mio fratello e mia mamma (che intanto era arrivata a casa mia anche lei) diedi il test in mano a loro incredula su quello che avevo appena visto nonostante me lo aspettassi. Non mi ero sbagliata mia mamma e mio fratello mi confermarono che ero incinta!
Non urlai,non piansi, non festeggiai ...mi bloccai tenendomi dentro un uragano di emozione.
Presi il cellulare,non sapevo che fare... Chiamo Antonio e gli dico che sta per diventare papà? Nooooo non ce la faccio e pensai che era giusto che lo sapesse guardandolo negli occhi. Allora contattai Alessandra,la mia amica, che non mi fece nemmeno iniziare a scrivere che già aveva capito tutto ed insieme organizzammo  una sorpresa a mio marito.
Tornai a casa,presi un ciucciotto che tenevo conservato di quando mia sorella era piccola,lo misi in una scatola che nascosi sotto il suo pigiama. Trascorsi  le ore più lunghe di tutta la mia vita, accarezzandomi di continuo la pancia e camminando freneticamente per casa. Finalmente Antonio aprii  la porta. Lo salutai come sempre cercando di non farmi tradire dalla mia immensa felicità e lo invogliai ad andarsi a mettere il pigiama per la cena. Avevo anche preparato il suo piatto preferito perché avrei voluto che quella serata l'avesse ricordata per tutta la vita per quanto meravigliosa fosse stata.
Intanto che mio marito era in camera da letto, il mio cuore batteva fortissimo quasi come se stesse per uscire dal petto. Avrà trovato la scatola? L'ha aperta? Avrà capito? Uff ma quanto ci mette!
E finalmente mentre ripetevo queste frasi nella mia mente, ritorno' in cucina con la scatola aperta fra le mani e le lacrime agli occhi. Mi abbracciò  e incredulo mi disse "ma è vero?" .
Si era tutto vero, non stavamo sognando quella sera fu l'inizio di un bellissimo percorso che ci ha portati alla meravigliosa realtà che viviamo oggi.

Nella scatola oltre al ciuccio avevo messo un biglietto sul quale c'era scritto;
"QUESTO È L'ULTIMO NATALE CHE PASSEREMO IN DUE"
Ci guardammo negli occhi, ci abbracciammo e le sue lacrime scesero sulle guance... l'emozione che avevo trattenuto per tutta la giornata sfociò in un pianto di gioia fra le braccia di mio marito.Ci tenemmo stretti per tutta la serata,mano nella mano e iniziammo a realizzare che da lì a poco saremmo diventati genitori.

Sapere di aspettare un bimbo ti cambia radicalmente la vita e ti proietta subito in una nuova dimensione.
Sono stati nove mesi di gravidanza meravigliosi e molto difficili ma questo ve lo racconterò prossimamente.

7 commenti:

  1. Questo post mi ha commosso. A ventidue anni sogno il matrimonio, una famiglia mia e ogni bimbo che che vedo assieme alla sua mamma e il papà riaccende il desiderio. <3

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    1. Grazie di cuore ed io te lo auguro veramente! Un bacio grande

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  2. Sono fuori casa in questo momento, ma non ho resistito. Che racconto meraviglioso e ancora più le emozioni che ho provato a leggerlo❤️ Ciao Marica, al prossimo post 😉😘

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  3. Bellissimo racconto, emozionante 😘❤💓💜💛

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